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Matarazzo
(la storia dell'emigrazione cilentana in Brasile) |
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Nel saggio Matarazzo 100 anos, lo storico brasiliano Jorge Da Cunha Lima paragona Francesco Matarazzo jr. al senatore Thomas Buddenbrook, personaggio del romanzo di Thomas Mann, emblema della Germania mercantilista ottocentesca e di una famiglia di commercianti tedeschi con le loro fatiche, i costumi austeri, i successi imprenditoriali e politici, le invidie, i dissapori e gli scontri.
Come i Buddenbrook, i Matarazzo, quando subirono le prime sconfitte, notarono che i tempi, adatti al loro stile di vita, stavano cambiando lasciandoli fuori. La loro e la storia dell'industria brasiliana.
E’ l'epopea di una famiglia, il cui nome divenne un autentico mito in Brasile. E’ la storia di Francesco Matarazzo, fondatore di un vasto complesso commerciale ed industriale che alla sua morte, avvenuta nel 1937, aveva assunto proporzioni mondiali.
E’, però, anche la storia di un Brasile alla ricerca del proprio sviluppo e di un ruolo internazionale di primo piano, ancorato agli ideali repubblicani, ma sempre sconvolto da rivoluzioni e da cambiamenti troppo deboli o incoerenti.
Un paese che vide l'iniziale formazione di migliaia di piccole imprese commerciali ed industriah, divenute o sostituite, con il tempo, da estesi complessi manifatturieri che trasformarono Sao Paulo nel maggior centro industriale del Sud America.
La storia delle industrie Matarazzo, racchiusa in tre sole guide, e anche la storia di quelle poche famiglie in grado di condurre autonomamente il loro impero economico a costo di incredibili sforzi e sacrifici personali.
I Matarazzo alla guida delle IRFM, ribadirono l'idea di tenere nelle mani di un solo responsabile le redini del comando.
Chi veniva scelto alla guida del Gruppo riceveva una missione contraddistinta dal motto: Fides, Honor, Labor.
Dopo i difficili anni '80 ed i pesanti ridimensionamenti operati negli anni '90 del '900, il Gruppo Matarazzo ora non ha grandi debiti ed è rimasto l'unico impero industriale brasiliano. |
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