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Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano   Vari Autori

I nostri amici pipistrelli conoscerli, amarli e aiutarli a vivere



dall'introduzione di Mario Milone Docente di Zoologia Università Federico II di Napoli Le ricerche sui Chirotteri oggi rappresentano uno dei più ricchi contributi possibili alla conoscenza della fauna essendo questo uno dei settori meno studiati ma che, per le problematiche della Conservazione della natura, diventano sempre più essenziali. Basta guardare le direttive e le convenzioni europee sulle specie vulnerabili, la legge 357/ 97 e le più recenti Liste Rosse nazionali e internazionali sui Vertebrati per rendersene conto: la maggior parte dei mammiferi a rischio sono Chirotteri. Ovviamente nessun piano di gestione faunistica, in particolare per le aree protette, può prescindere dalla conoscenza della loro presenza. Ma bisogna chiedersi anche quali sono i motivi per cui i Chirotteri si trovano in questa posizione. Certamente ci sono motivi di ordine sociale che hanno inciso sulle popolazioni dei pipistrelli: l'aspetto da topo volante, l'incubo del vampiro sono due delle più semplici motivazioni. Ma oltre ciò ci sono diversi motivi di ordine ecologico. Va considerata la pessima gestione forestale e delle grotte, rappresentando i boschi maturi e le cavità naturali due degli ambienti più privilegiati dai Chirotteri. Non ultimo è da considerare l'inquinamento aereo che limita la dieta pressoché insettivora dei nostri pipistrelli. Tuttavia anche il basso interesse alla ricerca faunistica di settore, vuoi per le difficoltà logistiche che tecniche, hanno contribuito alla quasi totale mancanza di informazioni su queste specie. E' in questo quadro che quindi va letta la ricerca in oggetto: un primo valido contributo alla conoscenza della presenza e della distribuzione di specie a rischio in un parco nazionale. II lavoro metodologicamente integrato, dalla cattura mediante reti all'uso dei rilevatori di ultrasuoni, anche se condotto per un solo anno, ha prodotto il rilevamento di 19 specie e un primo quadro distributivo, nel momento in cui vanno a definirsi le zonazioni del Parco. Purtroppo per motivi tecnico-amministrativi tali dati non sono stati utilizzati in dettaglio nell'ambito della pianificazione faunistica del Piano del Parco: dovranno pertanto essere integrati successivamente. I dati della ricerca vengono presentati in un quadro generale italiano e, in dettaglio, specie per specie dove risaltano brevi note biologiche su ciascuna delle specie ritrovate nell'area cilentana accanto ad indicazioni distributive. Alcuni taxa sono stati arricchiti anche da elementi riconoscitivi. Le specie accertate appartengono ai generi: Rhinolophus, Eptesicus, Hypsugo, Myotis, Nyctalus, Pipistrellus, Plecotus, Miniopterus, Tadarida. Le citazioni bibliografiche sono contenute ma recenti. Va fatta risaltare la complessità di uno studio del genere in un territorio vasto come quello del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il che implica una notevole dispersione di energie a tutti i livelli. E' in ogni caso da ritenere che lo sforzo effettuato ha prodotto un equivalente incremento delle conoscenze di settore essenziale per i compiti statutari dell'Ente. Per tali motivi il volume rappresenta sia un duttile strumento didattico che un utile apporto tecnico scientifico.

Codice: PCD017
48 Pagine


Disponibilità: Scarsa
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