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S.E. Mons. Michele Barone Vescovo di Capaccio |
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(.. Dalla presentazione ..)
Una biografia di S. E. Mons. Michele Barone, Vescovo di Capaccio, gloria del Clero dell'Arcldiocesi salernitana, viene alla luce alla vigilia del secondo centenario della sua nascita. Egli, infatti, nacque a Baronissi nel 1773.
In queste pagine, dovute alla penna e al sacrificio del Parroco di Oscato, Sac. Ottavio Caputo, si staglia netta la figura di Mons.Barone, vero uomo di Dio, ancorato ai principi dei Vangelo, che animarono tutto il suo ministero sacerdotale ed episcopale.
Ho molto incoraggiato Don Caputo a scrivere questa monografia, perché gli esempi di coloro che ci hanno preceduto non possono essere dimenticati, e devono essere uno sprone alla pratica dei Vangelo che « è per la Chiesa il principio di tutta la sua vita in ogni tempo = (Lumen Gentium n. 20).
Molte sono le glorie tra il Clero di questa Arcidiocesi di Salerno, e sarebbe cosa buona e utile illustrare tante figure di zelanti Vescovi, Parroci e Sacerdoti, che questa Arcidiocesi ha dato alla Chiesa ornandola con le loro virtù, con la foro vita di zelo, con la loro dottrina. E in preparazione la biografia di S. E. Mons. Fortunato Farina, anch'egli di Baronissi, Vescovo di Troia e Foggia, e tutti attendono con ansia che essa presto possa andare alle stampe.
Trentacinque anni di sacerdozio e di parrocato - 1798-1834 - e sette anni di episcopato - 1835-1842 - sono l'arco fulgido della vita apostolica di Mons. Barone.
Per lunghi anni egli fu parroco della parrocchia di S. Clemente di Oscato Sanseverino. Il Vaticano li afferma che i parroci sono « i principali collaboratori del Vescovo ». E tale fu il parroco Don Barone, che nelle pagine di questo libro vediamo tutto dedito alla preghiera, alla virtù e al ministero, perché tutti i fedeli affidati alle sue cure « radicati nella fede, nella speranza e nella carità, crescano in Cristo e la comunità cristiana renda quella testimonianza di carità, che il Signore ha raccomandato » (Christus Dominus n. 20). Fu un apostolo instancabile di bene.
Da Vescovo della diocesi di Capaccio, che allora comprendeva anche il territorio dell'attuale diocesi di Teggiano, eretta solo nel 1850, comprese e adempì i tre principali doveri di ogni Vescovo: di annunciare II Vangelo, di santificare gli uomini, di governare da pastori d'anime.
La lettura di queste paglne fa bene allo spirito. Esse ci fanno ammirare in Mons. Barone un costante spirito di orazione, una sincera umiltà, una profonda vita interiore, un'attività prodigiosa, un grande attaccamento al sacrificio, e principalmente una inesauribile carità. Visse povero, morì povero, egli che era nato ricco. Una lapide nella chiesa parrocchiale di Oscato, che egli fece costruire a croce greca, ricorda la sua opera di angelo consolatore durante il terremoto del 1805. E quale lapide potrà ricordare ai posteri II suo eroismo durante il colera del 1836-1837? Si direbbe che egli provava la dolcezza del donare, dello spogliarsi di tutto.
La sua figura diafana arrivava dovunque, raggiungendo da parroco ogni casa nelle campagne della parrocchia, da Vescovo ogni parrocchia più disagiata con o senza mulo. Diede un volto nuovo alla sua parrocchia,, un volto nuovo alla sua diocesi. Non poteva restare nell'oblio e nel silenzio un figlio glorioso di Baronissi, che rifulse per santità e per dottrina, per fermezza mista a dolcezza di governo, per sagacia amministrativa e per tante altre doti.
Devotissimo di Maria, sotto la cui protezione mise e la parrocchia e la diocesi, un anno prima dei decesso si fece costruire il sepolcro dietro l'altare della Madonna del Granato, Titolare della Cattedrale di Capaccio, ove dorme il sonno dei giusti.
Ringrazio Don Ottavio per questo dono e auspico che tutto il Clero abbia a leggere questa biografia a gloria di Dio e ad edificazione propria.
Salerno, 1° maggio 1972.
+ GAETANO POLLIO
Arcivescovo Primate di Salerno |
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