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La bonifica del Vallo di Diano e il suo consorzio |
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Dopo una rapida rassegna storica della bonifica del Vallo, più volte affrontata nel corso dei secoli senza mai riuscire a portarla a compimento definitivo, il volumetto si sofferma sulla vita del Consorzio che, istituito nel 1926 con l'ambizioso progetto della bonifica integrale del Vallo, ha funzionato per tutto questo secolo e continua a funzionare con alterne vicende, sia negative che positive, tra molte parole e pochi fatti di rilievo e tra contrastanti atteggiamenti delle popolazioni interessate.
Il Vallo di Diano in epoca preistorica era un lago di origine pleistocenica, colmatosi gradualmente e per più ragioni, mentre contemporaneamente si arricchiva in epoca storica, di piccoli insediamenti umani sulle alture circostanti, tra cui Cosilinum, Atinum e Tegianum divennero municipi romani verso la fine della repubblica. Lo svuotamento definitivo del lago si verificò tardi, al tempo dei Romani, con l'allargamento verso Nord del varco che permetteva alle acque del Tanagro, in-
grossate dai suoi numerosi affluenti, di defluire verso il basso dopo l'abitato di Polla. Tuttavia periodicamente, quasi ogni anno, la parte più bassa del Vallo si allagava più o meno ampiamente, non permettendo il sorgere di abitati nel piano. Questa situazione si è perpetuata dall'antichità al medioevo e all'età moderna e contemporanea- ed è stata la causa principale della nascita del Consorzio, che è in funzione da più di settanta anni.
Il libro descrive a grandi linee i risultati finora ottenuti - a mio avviso modesti - e quelli che si attendono ora che le sorti del Consorzio sono passate nelle mani della Regione Campania. Memore degli avvenimenti passati non mi faccio molte illusioni, anche se spero in un più costruttivo movimento dal basso della popolazione interessata, cioè dei contribuenti, che riesca ad ottenere quello che finora non è stato possibile realizzare, anche per l'indifferenza dei soci che hanno sempre tollerato che tutto continuassse ad andare come prima. C'è pure da sperare che si arrivi ad un'organizzazione più razionale dei terreni coltivati e coltivabili, che consenta un'utilizzazione sempre più efficace delle acque di irrigazione.
Italo Gallo |
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