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Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Laurenziana   Carmine Troccoli

IL PELLEGRINAGGIO AL MONTE



Il lettore che si avvicina al presente lavoro con fare superficiale può avere l'impressione che si tratti di un insieme di centoni cuciti alla meglio, ma con nessuna importanza. Voglio subito però precisare che, almeno nell'intenzione, esiste un filo logico tra le varie parti e il tutto mira a far avere una visione completa non solo dei concetti di santuario e di pellegrinaggio, ma anche dell'influsso che esercita il Santuario del Gelbison sulle popolazioni lucane, calabre e cilentane. Segue di solo qualche settimana il primo volume e vorrebbe essere una messa a punto di alcune idee - base espresse in quel saggio. Si divide in cinque parti. Nella prima parte si è tentato uno studio dello « spazio sacro » nella antichità. Un excursus che parte dall'uomo delle caverne per arrivare al mondo greco - romano. Si fa rilevare come gli dei che si veneravano nello « spazio sacro ».(santuario) pagano « erano delle figure familiari, visibili a tutti, con le quali si era quasi in confidenza ». I n questi luoghi aveva sfogo sopratutto la pieta popolare. A Santuari umilissimi si affiancavano santuari famo-sissimi, come il santuario di Delfi, ripieno di ex voto. La seconda parte è una analisi dello storico Pietro Ebner, conoscitore profondo della religiosità popolare della nostra gente, che esamina il culto mariano nel Cilento. Parte dal culto della Vergine Odegitria introdotto dai monaci basiliani, che la consideravano la conduttrice dei loro viaggi e f a vedere come già nel secolo X erano poche le chiese non dedicate alla Madonna. La terza parte espone in sintesi le origini e la storia del Santuario. Il lavoro costituisce quasi l'appendice al lavoro dell'amico Ebner. Ritengo interessante anche la quarta parte, che esamina il concetto stesso del significato del pellegrinaggio cristiano. « La vita del cristiano è un Esodo, un cammino per incontrare Dio; una Pasqua verso il possesso di Dio ». Si sofferma, molto diffusamente, sui pellegrinaggi del Medioevo. Il pellegrino era un « palmiere », un « romeo » o un « jacquaire » a seconda che il suo viaggio era diretto a Gerusalemme, a Roma o a Santiago di Compostella. In questi pellegrinaggi è possibile scoprire gli stessi gesti, le stesse cerimonie, lo stesso spirito di penitenza del pellegrinaggio al Gelbison. E questo naturalmente sta a significare come il nostro Santuario sia antichissimo e affondi le sue tradizioni in quei pellegrinaggi. Molto variegata la quinta parte. Si tratta di una raccolta di articoli, recenti e meno recenti, che descrivono il pellegrinaggio al Monte di Novi. Ho voluto offrire quasi una documentazione di quanto ho avuto modo di scrivere sui pellegrinaggi al Gelbison in MONTE SACRO, ANTICHISSIMO SANTUARIO BASILIANO. Le conclusioni antropologico-religiose di quel volume trovano, in parte, lavoro spiegazione in questi pezzi giornalistici; viene fuori inoltre l'opera di ricostruzione di questi ultimi anni. Non poteva mancare poi uno spazio per i nostri poeti che hanno contato le lodi della Vergine del Sacro Monte. In questa raccolta occupa un posto di rilievo il compianto, amico carissimo, don Antonino Cammarata, che negli ultimi anni della sua vita volle farmi omaggio di tutte le sue poesie dedicate alla Madonna del Monte. Ho voluto pubblicarle anche per ricordarne in benedizione la memoria e per un senso di riconoscenza verso chi per tanti anni svolse un servizio umile e generoso nella Casa della Madonna. Chiude il lavoro una pagina bellissima, altamente poetica, piena di tanta religiosità e affetto per la Vergine del Sacro Monte, di mons. Francesco Giampaolo, che fu vescovo di Capaccio-Vallo dal 2855 al 1859. Egli che si era adoperato a tutt'uomo perla ricostruzione del Santuario subito dopo la soppressione dei Celestini, nel partire per Larino non sa staccarsi dalla visione di quel Monte al quale, tante volte, ha sollevato gli occhi e che ha riempito il suo cuore « di angeliche delizie, e di una gioia così abbondante, così cara, così soave, che a parole mai non posso spiegare, e ancora io sento ». Nella speranza che il lettore riesca a formarsi un mosaico completo con le varie tessere presentate auguro al libro la più larga diffusione per una conoscenza sempre più profonda del Santuario del Gelbison. Festa dell'Ascensione 1986. CARMINE TROCCOLI

Codice: LAU002
155 Pagine - anno: 1986


Disponibilità: Media
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