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MONTESACRO ANTICHISSIMO SANTUARIO BASILIANO |
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(..dalla premessa..)
La diligente ricerca storica condotta con tenacia e passione dal can. Carmine Troccoli si inserisce nel più vasto impegno di valorizzazione del Santuario. Il lavoro procede secondo le regole della moderna storiografia e l'ipotesi sulle origini del Santuario risulta affascinante e convincente. Interessante anche l'analisi sulla religiosità popolare. Essa apre prospettive che trovano riscontro in tutta l'azione pastorale che da anni si sta sviluppando nella nostra comunità diocesana.
Certo, non chiudiamo gli occhi dinanzi a deviazioni e a false interpretazioni dell'autentica pietà popolare. Lo studio del can. Troccoli ce ne rende avvertiti e ribadisce, ove fosse ancora necessario, il grande impegno di evangelizzare la religiosità popolare per farne al tempo stesso espressione di fede e momento aggregante di un popolo che i valori della fede vive nella storia di ogni giorno. Il cammino da percorrere e lungo, ma l'importante è cominciare, mettendo a base lo studio dei documenti e la loro attenta analisi. E di questo dobbiamo dare atto all'autore. Il suo studio è un esame approfondito, in chiave antropologica, di fatti e documenti. E sono sicuro che una volta incamminati su questa strada i risultati pastorali, conseguiti con unità di intenti, non mancheranno.
Ho seguito, in questi anni, la crescita del Santuario ed ho goduto delle molteplici realizzazioni che sono diventate sempre più impegnative. Ho sempre apprezzato l'impegno di chi da un ventennio segue in prima persona quanto avviene sul « Monte ». Dobbiamo riconoscere che al suo coraggio non è mancata, certo, la benedizione di Maria e la collaborazione affettuosa di quanti sono legati a quel luogo. A questo punto non posso non ricordare i risultati raggiunti: la chiesa di S. Bartolomeo, la croce, il campanile, la sistemazione della piazza ed altre opere ancora non meno interessanti. È di questi giorni poi la notizia di un ulteriore finanziamento per il completamento della strada. Io stesso mi sono adoperato per sollecitare le autorità pubbliche perché sono convinto che il decollo definitiva del Santuario dipende soprattutto da questa essenziale infrastruttura. Mi auguro che i lavori possano iniziare quanto prima secondo un piano prestabilito e concordato tra tecnici e maestranze mirante al solo interesse della collettività. Nel congedare alle stampe questo lavoro del rettore formulo l'augurio che il Santuario del Sacro Monte, reso artisticamente più significativo e funzionalmente più accogliente, possa essere sempre più il cuore del nostro Cilento, terra benedetta da Maria, che nel suo nome vuole affermare nel mondo come i valori cristiani, coerentemente vissuti, siano ancora oggi fondamento per una civiltà della verità e dell'amore.
GIUSEPPE CASALE, Vescovo |
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