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Il restauro preventivo |
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Quando un Ufficio Diocesano comincia a "produrre", come nello specifico campo artistico (o comunque connesso con l'arte), allora vuol dire che inizia a maturare una fase indubbiamente valida: emerge, quindi, una coscienza ed una mentalità che sancisce il principio della conservazione, evitando scempi e alienazioni indiscriminate di cui molta responsabilità va a ricadere su coloro che, da amorevoli e sagaci amministratori, si sono, invece, trasformati in imperiti o truffaldini commercianti. Il guaio è, purtroppo, che, a volte, ciò può verificarsi anche in ambito cosiddetto sacro".
Come pure va detto che non si è sempre attenti, forse, a quanto d'interessante e di artisticamente valido `fiorisce" intorno a noi. negli Uffici Diocesani: ed ecco, allora, delle piacevoli sorprese, come questa che abbiamo tra le mani.
Ci troviamo indubbiamente, con la presente pubblicazione, di fronte ad un'opera per "addetti ai lavori": infatti, essa ha il pregio della ".specializzazione" che sa usare un linguaggio tecnico, .specialistico, ma unito anche all'esperienza ed alla chiarezza.
È quanto ci presenta il nostro giovane ed esperto architetto Vincenzo Piccolo, con l'ingegnere Silvio Pagano, nel prezioso volumetto "Il restauro preventivo", che attraverso concetti chiave "in materia di umidità, superfici esterne, materiali lignei, dissesti ed impianti, ci offre un chiarissimo quadro di questo particolare aspetto, importante sempre, ma, a volte, fondamentale per poter continuare ad usufruire del manufatto artistico che altrimenti scomparirebbe, in parte o del tutto.
Anche nel settore artistico, perciò, vale il noto principio: "Prevenire è meglio che curare".
Con l'auspicio che l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi si renda ancor più garante, attraverso altri contributi, di quanti hanno a cuore l'arte in genere e quella sacra in particolare. |
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