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I villaggi del silenzio
(diario di un viaggio in Polonia) |
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Che cosa ci va a fare a Kaluszyn, non c'è nemmeno più il cimitero, è diventato un campo di patate.
Il testo descrive il viaggio dell'autrice in Polonia, intrapreso nel 1987, e propone in chiave autobiografica l'affannoso vagare alla ricerca di un segno concreto della numerosa e fiorente comunità ebraica presente prima del conflitto mondiale. Anche l'ambito storico, nel quale si è consumata la tragedia della Sho a, viene recuperato sul piano narrativo, costituendo un elemento determinante del racconto. La scrittura della Hendel, in questa cronaca di viaggio si caratterizza per l'originalità della sua struttura, per la peculiarità con cui viene recepito l'evento storico e proposto ai lettori. La scrittrice mette in luce la sua sfera emotiva inquadrandola in un contesto più ampio, che si ricollega alla concretezza e al dato universale. Percepisce che il passato oppure una specifica situazione politica non possono essere narrati e valutati in maniera oggettiva senza il recupero dell'elemento personale, che emerge e si struttura ad incastro alternando il pubblico al privato. |
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