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Viaggio nel Cilento |
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Nella primavera e nell'estate del 1881, Cosimo De Giorgi - un eminente studioso pugliese, autore di otre trecento pubblicazioni -su incarico del Real Corpo delle Miniere, visitò ed esplorò il Cilento, gli Alburni e il Calore per redigere la carta geologica del territorio. Nel suo viaggio non si limitò solo alla geologia e al territorio, ma fece un'attenta analisi sociologica delle condizioni di vita e di lavoro degli uomini e delle donne, dei contadini e dei galantuomini, occupandosi anche dell'agricoltura e dell'igiene, dei monti e dei fiumi, della geografia e della storia del vasto territorio, che percorse per lo più a piedi recandosi in quasi tutti i paesi, tagliati fuori dalla storia e dalla civiltà.
Nel vivace reportage edito a Firenze nel 1882 - pubblicato prima dal settimanale 11 Propugnatore di Lecce e poi dalla prestigiosa Rassegna Nazionale di Firenze - descrive le condizioni reali della popolazione e fa un veemente atto di accusa sulla situazione sociale dei contadini.
Sulla base di una verifica delle condizioni economiche e sociali in relazione ai cambiamenti avvenuti nella società cilentana - passata dal regime borbonico alla dinastia Savoia - in vent'anni di vita unitaria, il volume offre una serie di elementi, ancora oggi utilissimi, per una migliore conoscenza del passato e del presente del Cilento, ed è l'occasione per entrare nelle povere case dei contadini sfruttati e nelle ville della borghesia terriera, che manteneva il popolo oppresso dalla miseria e dall'ignoranza, costringendolo a percorrere le laceranti vie dell'emigrazione transoceanica, un fenomeno che contribuiva - denuncia De Giorgi -a un ulteriore dissanguamento dell'economia cilentana.
Un interessante «com'eravamo», ma anche uno spaccato sulla vita, gli usi, i costumi, il carattere e la mentalità dei cilentani per capire -attraverso gli occhi e i sentimenti di un attento e partecipe studioso meridionale - il Cilento nell'Ottocento. Non solo versione narrativa del viaggio esplorativo, ma anche ricerca scrupolosa e coinvolgente e nello stesso tempo documento storico, culturale e geografico
II ritardo della pubblicazione, che avviene a distanza di oltre un secolo dalla prima e unica edizione, non diminuisce il valore dell'opera, né l'interesse e la curiosità del lettore, che nei fatti, negli avvenimenti e nei problemi che il libro solleva, scoprirà una sorprendente e, per certi aspetti, impensabile attualità. |
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