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i Greci in Occidente Poseidonia i Lucani |
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Nella storia della Magna Grecia il V secolo a. C. è un periodo di grandi trasformazioni all'interna delle diverse realtà urbane coloniali e nel gioco degli equilibri politici tra di esse.
Tra le cause che vengono a turbare questi equilibri e in alcuni casi mettono in pericolo la sopravvivenza di talune colonie non ultima e la progressiva espansione di genti di stirpe sannitica che dalle aree montuose interne si muovono per andare ad occupare quella vasta regione che da Strabone (VI, 1, 4) viene indicata come Lucania e che coincide in pratica con l'attuale Basilicata e con la parte della Campania che si stende a Sud del Sete, comprendendo anche i margini settentrionali della Calabria.
I Lucani addestrati all'arte della guerra grazie alle pratiche del mercenariato costituiscono un pericolo per le colonie già a metà del V secolo, ma la loro pressione diviene sempre più incalzante e Poseidonia è la vittima precoce di questa politica. Sul finire del V secolo, secondo Strabone (VI, 7, 3) la città e conquistala dai Lucani che vi detengono il potere fino alla deduzione della colonia latina nel 273 a.C.
L'evidenza archeologica documenta con dovizia di dati questo evento, facendo di Poseidonia un osservatorio privilegiato per conoscere le genti lucane, il cui carattere bellicoso, quale traspare dalle sporadiche notizie letterarie, emerge con straordinaria vivacità dai corredi funerari di guerrieri armati e dalle rappresentazioni pittoriche delle lastre che componevano le casse tombali.
I materiali esposti nella mostra «Poseidonia e i Lucani, che, per alcune classi, come appunto le lastre dipinte, costituiscono una raccolta unica al mondo, consentono da un lato di rappresentare i diversi aspetti della compagine lucana, dalla cultura materiale, alla religione, alla scrittura, alla lingua, all'artigianato, e dall'altro di analizzare i segni di trasformazione nella città greca secondo processi che a Poseidonia è dato fortunatamente di cogliere.
Il riferimento ad un quadro storico topografico più generale e l'intento di presentare in mostra non solo il caso specifico di Poseidonia ma piuttosto attraverso di esso di illustrare un capitolo della storia della Magna Grecia, ha indotto a raccogliere materiali provenienti anche da altri siti.
Per la prima volta sono esposte insieme le più significative iscrizioni, conservate in Musei diversi, attestanti i rapporti di Poseidonia con le comunità confinanti etrusche e indigene e sono presentati in sequenza i preziosi corredi funerari dei principi dei centri lucani del versante tirrenico.
E' opportuno sottolineare che la mostra si inserisce nel programma di valorizzazione dell'intera area archeologica di Paestum che la Soprintendenza sta realizzando gradualmente da circa un decennio attraverso la promozione della ricerca archeologica, l'attuazione costante della tutela, il vasto intervento di restauro e di sistemazione dell'area monumentale, la riorganizzazione del parco archeologico.
In questa occasione si è inteso avviare il progetto di riallestimento del Museo archeologico secondo criteri scientificamente più corretti e museograficamente più aderenti alla domanda di fruizione; in particolare sarà permanente la rinnovata presentazione delle lastre dipinte alle quali si è voluto restituire il contesto grazie ad un adeguato apparato didattico ed alla ricomposizione con i corredi funerari.
Per la prima volta infine si presenta al pubblico una straordinaria tomba a camera dipinta dalla necropoli pestano di Spinazzo, della quale sarà d'ora in poi possibile la visita.
La mostra è stata allestita con apposito finanziamento del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
I materiali in prestito sono stati concessi con immediata disponibilità dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, dalla Soprintendenza Archeologica di Potenza e dal Museo Provinciale di Salerno.
Giuliana Tocco Sciarelli
..Soprintendente Archeologo di Salerno, Avellino e Benevento |
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