LiberAmente.biz

e-mail
Catalogo
 

Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Centro Studi Europei "J. Monnet"   Giuseppe Di Palma

La Diocesi di Policastro durante il decennio francese



Forse a causa della posizione geografica, a cavallo sugli estremi lembi meridionali di Campania e Basilicata, la diocesi di Policastro non ha avuto fortuna storiografica se non negli ultimi anni, col fiorire delle ricerche negli archivi ecclesiastici e degli studi sulle relative società religiose. Basta scorrere le note bibliografiche delle pagine seguenti per individuare gli autori e i momenti di questo nuovo interesse, avviato da Gabriele De Rosa nel '69 con un articolo sul sinodo diocesano del 1784, proseguito da G. Galeazzo Visconti nel '76 con la pubblicazione della Sinossi del vescovo Laudisio e poi da Pietro Ebner nell'82 per la parte cilentana della diocesi, quindi ancora da De Rosa con la recente "riproposta del sinodo del 1633 nella sua edizione in volgare. Ne va dimenticato come nel convegno sul venerabile Domenico Lentíni, tenuto a Maratea nell'ottobre 1985, i contributi dello stesso De Rosa e quelli di Antonio Cestaro, Giuseppe Cataldo, Maria Antonietta Rinal-di e Giuseppe Maria Viscardi abbiano preso in esame sotto varie prospettive la realtà socioreligiosa della diocesi policastrense negli anni a cavallo tra '700 e '800. Nel contesto di tali studi, ma .soprattutto degli ultimi, è emersa, tra l'altro, la figura, per la verità complessa, del vescovo Ludovico Lodovici (o Ludovcoi), che, reggendo la diocesi nel turbinoso arco di tempo che va dal 1797 tal 1819, visse con impegno di parte le varie fasi politiche di rivoluzione, reazione, riformismo, restauraziohe, esponendosi. cosa al vaglio critico della storia, in parte ancora da definire. I documenti che Giuseppe Di Palma pubblica in questo volume, letti (o riletti, per quanto concerne quelli già editi) nel loro complesso, possono concorrere a chiarire alcuni aspetti della personalità di Lodovici, magari quelli più inerenti la pratica pastorale, anche se il suo impegno politico appare irriducibile fino agli ultimi anni della sua vita, quando è intento a combattere. «la lue che serpeggia» nella diocesi, cioè la carboneria. Gli anni messi a fuoco dai documenti sono il 1804 e il 1816, quando il Lodovici tenne i suoi sinodi diocesani, ma la situazione del 1804 è arricchita dalla relazione ad limina (iniziata nel 1798 e interrotta a causa degli eventi successivi), qui presentata nella duplice versione della minuta rimasta nell'archivio diocesano di policastro e della «bella» spedita a Roma e conservata ora nell'Archivio Segreto Vaticano. La traduzione del testo latino e l'apparato critico danno al lavoro un valore filologico, oltre che storico, e rendono comprensibili documenti a quegli studenti che, ahimé, per una dissennata riforma sugli accessi alle Facoltà universitarie, si trovano sulla strada di Clio senza conoscere una parola di latino. Molteplici sono gli spunti che emergono dalla lettura dei documenti in riferimento al tempo e all'ambiente. Alcuni ripropongono problemi antichi, che richiamano gli articoli del sinodo Feliceo del 1633: i bambini messi a dormire con gli adulti, l'osteria come «antiparrocchia», la pratica superstiziosa. Altri, invece, in modo più o meno esplicito, fanno riferimento ai problemi del tempo. In proposito si fa preferire il sinodo del 1816, non discostandosi troppo quello del 1804 dal precedente, che era stato tenuto nel 1784 dal vescovo Giuseppe De Rosa. L'impegno del Lodovicí, negli anni della restaurazione, appare orientato soprattutto sulla disciplina ecclesiastica e sulla somministrazione dei sacramenti estremi. Evidentemente egli ha compreso che la crisi apertasi nel rapporto fedele-Chiesa può essere combattuta solo con un clero ben preparato, puntualmente vicino al «figliano». Da ciò la prescrizione di un'accurata selezione degli ordinandi. Forse in riferimento a questo zelo il Laudisio nel linguaggio figurato della sua Sinossi, a conclusione della descrizione dell'episcopato Lodovici, scrisse: «Nei giorni del suo apostolato i pozzi ebbero abbondanza di acque, e furono pieni oltre modo come un mare». FRANCESCO VOLPE

Codice: CSJM01
266 Pagine - anno: 1989


Disponibilità: Media
richiedi



 Back © LiberAmente, un’idea Felitto.Net Pagina aggiornata il