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Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Controcorrente   Fulvio Izzo

I lager dei Savoia - storia infame del Risorgimento nei campi di concentramento per meridionali



Le vicende dei campi di deportazione dei soldati napoletani e pontifici all'indomani della campagna per l'Unità, rappresentano un'altra tessere-completamente rimossa dalla memoria e dagli archivi- che serve a svelare il vero volto del Risorgimento. Decine di migliaia di prigionieri vennero concentrati nei campi di Fenestrelle e San Maurizio, nel lontano Piemonte, e sottoposti a rieducazione forzata tra stenti e sofferenze indicibili. Ciononostante il Soldato Napoletano, fedele alla sua Nazione e sordo alle lusinghe nemiche, rifiuta di collaborare, si ribella e, sottrattosi al giogo della prigionia, dà vita alla resistenza armata. Di queste odissee, ne dà testimonianza il diario rinvenuto dall'Autore e pubblicato, inedito, in appendice. Ma la pianificazione dell'arbitrio e della violenza da parte della rivoluzione borghese va oltre i "momenti di eccezione" e, nei decenni successivi, l'Italia post-unitaria dà vita ad un sistema di repressione e ad un universo carcerano così disumano, da far impallidire quell'apparato borbonico che tanto scandalizzò il liberale Gladstone. Col passare del tempo le tecniche per soffocare d dissenso si affinano e, falliti i tentativi di "fondare" colonie penali in Patagonia, disfarsi della sua gente con l'emigrazione risultò essere la soluzione definitivamente più conveniente per la nuova Italia risorta. ------------------------------ "...In Italia, o meglio negli Stati sardi, esiste proprio la tratta dei Napoletani. Si arrestano da Cialdini soldati napoletani in grande quantità, si stipano ne' bastimenti peggio che non si farebbe degli animali, e poi si mandano in Genova. Trovandomi testé in quella città ho dovuto assistere ad uno di que' spettacoli che lacerano l'anima. Ho visto giungere bastimenti carichi di quegli infelici, laceri, affamati, piangenti; e sbarcati vennero distesi sulla pubblica strada come cosa da mercato. Alcune centinaia ne furono mandati e chiusi nelle carceri di Fenestrelle: un ottomila di questi antichi soldati Napoletani vennero concentrati nel campo di S. Maurizio". "...Da un giornale di Milano si narra che un certo avvocato ed un ufficiale, iti a vedere i prig onieri della Cittadella, appressarono ad un gruppo di essi... e quando i due curiosi vollero persuader loro che, per trarsi di quella miseria, si risolvessero d'ingaggiarsi al servizio del Governo sardo, quelli recatisi in atteggiamento nobilmente altiero, che faceva singolare contrasto coi cenci ond'erano coperti, risposero ricisamente: Uno Dio ed uno Rel... " "Nella nuova realtà italiana la pratica e i metodi concentrazionari verranno eletti a sistema e si delineerà tuta costante ben consolidata che farà da motivo conduttore alla politica dell'ordine pubblico sino alla fne dei secolo. Da ciò deriva che nel Meridione d'Italia la politica di repressione non trae la giustificazione dall'eccezionalità della guerra civile, ma è l'originario e convinto approccio colonialista che porta ii Piemonte a tenere ii Sud in un permanente stato di soggezione sia militare che economico, dal momento che esso è semplicemente considerato territorio di conquista, il cui inserimento nella realtà nazionale ha solo carattere subalterno".

Codice: CON001
208 Pagine - 1 edizione - anno: 1999


Disponibilità: Media
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