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Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Carlone Editore   Arturo Didier

Regesti delle pergamene di Teggiano (1197-1499) - Edizioni Studi Storici Meridionali



Sono almeno tre i motivi che conferiscono a questo volume di Arturo Didier il carattere dell'esemplarità. Innanzitutto la personalità umana e culturale dell'autore, che da anni studia la storia della sua città con passione e serietà, sforzandosi nello stesso tempo di uscire dal chiuso dell'ambiente locale, per cercare stimoli e collegamenti con le Università operanti sul suo territorio e con altri centri di ricerca scientifica; da ultimo si è buttato a capofitto nello studio della Paleografia e della Diplomatica, acquistando con sorprendente rapidità la preparazione necessaria per intraprendere lo studio della documentazione medievale conservata a Teggiano. In secondo luogo esemplare è l'iniziativa in se stessa, volta a rendere fruibile agli studiosi un patrimonio documentario, che si è venuto ricomponendo in questi ultimi anni grazie ad una nuova sensibilità per i problemi dei beni culturali e allo spirito di collaborazione che si è creato tra organi dello Stato, autorità ecclesiastiche e privati cittadini. È stato infatti il vescovo di Teggiano a raccogliere nella biblioteca del locale seminario diocesano le pergamene conservate in precarie condizioni presso varie parrocchie della diocesi, ricevendo poi contributi per il restauro dalla Soprintendenza ai beni librari e dalla Regione Campania; contemporaneamente la famiglia Carrano ha intrapreso a sue spese il riordinamento ed il restauro del patrimonio documentario raccolto dai propri antenati a partire dal sec. XIII, mettendolo poi con grande liberalità a disposizione degli studiosi. Ma quello che mi rende particolarmente caro questo volume è il fatto che esso è uno strumento indispensabile per ricostruire la storia di un centro del nostro Mezzogiorno che mi ha sempre affascinato per il carattere equilibrato, `umano' del suo tessuto urbanistico, il quale si è venuto formando a partire dal Medioevo attraverso una continua ma non lacerante tensione tra vecchio e nuovo, tra gli interessi dei privati e le esigenze della vita associata, tra la ricchezza individuale ed il decoro della vita urbana; trasmettendoci la testimonianza di una diversa qualità della vita, esso è un esempio pertanto di come sia possibile conservare il messaggio della storia, cercando di conciliare l'arte con l'economia, la comodità moderna con il rispetto per l'opera delle generazioni passate e per le esigenze di quelle che ci seguiranno. Se il libro di uno storico `locale', quale è il Didier nel senso più pieno della parola„ suscita suggestioni e riflessioni di tal genere, vuol dire allora che comincia a realizzarsi anche nel nostro Mezzogiorno una nuova dimensione della ricerca storica locale che, aiutandoci a costruire in maniera più consapevole il nostro futuro, non può non avere come destinatari soprattutto i giovani e il mondo della scuola. Ad essi era particolarmente attento il compianto ed indimenticabile Pietro Laveglia, che sento il dovere di ricordare in questa sede, perché sono sicuro che avrebbe accolto con entusiasmo la pubblicazione di questo volume non solo per la simpatia con cui seguiva l'attività dei ricercatori del Vallo di Diano, ma anche perché avrebbe visto in esso un risultato di quell'opera di promozione culturale della sua terra di origine, a cui dedicò gli ultimi anni della sua vita operosa. Giovanni Vitolo - Edizioni Studi Storici Meridionali

Codice: CAR011
190 Pagine - 1 edizione - anno: 1988


Disponibilità: Media
Prezzo: 25.82 €  



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