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L'eredità dei Ferramonti |
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Pier Paolo Pasolini definì Gaetano Carlo Chelli, "dopo Vaga e prima di Svevo, il più grande narratore italiano dell'ottocento", Impersonale quanto lucidissimo osservatore della realtà politico-sociale, lo scrittore costruisce nel suo libro più significativo una straordinaria sceneggiatura in cui si intrecciano abilmente il romanzesco, l'avventuroso e la spietata analisi psicologica. La "vita romana', che rivive in queste pagine dall'inequivocabile timbro verghiano resta una delle migliori rappresentazioni dell'atonia e della degradazione della piccola borghesia italiana nell'età umbertina. Irene, l'affascinante ed ambigua protagonista della storia, è la tenace interprete della voracità e dell'intraprendenza generate dal desiderio malefico ma irresistibile della roba. |
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