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Al cinema non fa freddo |
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Costretta tra Croce e Lukàcs, la critica cinematografica italiana del dopoguerra ebbe qualche ardimentoso fuori-norma che seppe guardare opere e autori con occhio libero da pregiudizi ideologici e però coinvolto, provocatorio, irrequieto. Marotta si esercitò nella critica settimana dopo settimana, tra gli anni Cinquanta e i primi Sessanta, in memorabili corpo a corpo soprattutto con ali autori italiani. Rossellini e Fellini, De Sica e Antonioni, Pasolini e Visconti vennero interrogati, discussi, capiti, contraddetti da Marotta con fraterno accanimento, in recensioni che sono anche il racconto di un'Italia e di un cinema degni di entusiasmi e contrasti, di amorose battaglie. |
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