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Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
ARCI Postiglione   Filippo Aldo Catalano

Padre Clemente Tomay da Postiglione Confessore di Padre Pio



Dove padre Clemente andava, per le vie del mondo, era Postiglione che andava con lui. Aveva lasciato, difatti secondo la tradizione cappuccina, il cognome di famiglia Tomay, e firmava gli atti ufficiali e le lettere - quasi sigla - Padre Clemente da Postiglione. Felice abbinamento! E non si sa, in verità, chi se ne avvantaggiasse di più - che l'uno onorava l'altro - se l'uomo di Dio, debole nella carne ma forte, come l'Alburno, nello spirito o il Borgo montanaro, fatto di gente forte e laboriosa, che onora in Italia le professioni e la cultura. Oggi, con la celebrazione venticinquennale della morte, padre Clemente ritorna, per così dire, alle pendici degli Alburni - che resta per me la più bella montagna del Salernitano - e Postiglione se ne riappropria, siccome egli resta uno dei suoi figli migliori, sublimato nell'intimità di Padre Pio. Bene fecero, dunque, i postiglionesi a promuovere la scultura che tramanda nella pietra l'abbraccio del figlio degli Alburni al crocifisso del Gargano, che si ammira davanti la chiesa della SS.ma Annunziata. A questo, figlio umile e santo - e auspico al ritorno delle spoglie nella sua Terra - oggi, Postíglione, onorata e commossa plaude.

Codice: ARP057
128 Pagine - 1 edizione - anno: 2003


Disponibilità: Scarsa
Prezzo: 7.75 €  



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